La lettera agli studenti: mezzo invito a riflettere e discutere

La lettera agli studenti: mezzo invito a riflettere e discutere

Il primo atto ufficiale del nuovo Ministro del MIM, Prof. Giuseppe Valditara, si è concretizzato con “l’invito” a tutti i docenti d’Italia a leggere in classe una lettera indirizzata alle “Care ragazze e cari ragazzi”.

Con questa missiva, il Ministro Valditara ha voluto commemorare la “giornata della libertà” istituita per ricordare la ricorrenza (9 novembre 1989) della caduta del muro di Berlino che “se pure non segna la fine del Comunismo,… ne dimostra tuttavia l’esito drammaticamente fallimentare e ne determina l’espulsione dal Vecchio Continente”.

La lettera del Ministro continua concentrandosi sul come “la realizzazione concreta (dell’utopia del comunismo) comporta ovunque annientamento delle libertà individuali, persecuzioni, povertà, morte.”  E ricordando che sulla base di quell’ideologia “prendono così forma regimi tirannici, spietati, capaci di raggiungere vette di violenza e brutalità fra le più alte che il genere umano sia riuscito a toccare”.

E’ indubbio che la caduta del muro di Berlino rappresenti una pietra miliare della storia europea e che nessuno possa mettere in discussione le atrocità dei regimi totalitari presenti nell’Est europeo o in qualsiasi altra parte del mondo ed è corretto invitare le future generazioni a riflettere sugli orrori del passato; si rimane però perplessi sulla inusuale modalità – invito/obbligo di lettura da parte dei docenti- con la quale questo invito viene rivolto a tutti gli studenti.

Peccato che questo invito alla riflessione sia solo parziale e non riguardi l’intera platea dei regimi totalitaristi responsabili di atrocità paragonabili a quelle menzionate dal Ministro del MIM.

Il nuovo Governo si è insediato il giorno prima del centenario della marcia su Roma, non c’è stato quindi il tempo materiale per un richiamo alla riflessione simile per l’altra faccia dei totalitarismi del 900.

Ci sarebbe però stata l’occasione di un’altra ricorrenza avvenuta la notte tra il 9 e 10 novembre del 1938 che avrebbe potuto essere richiamata contestualmente alla commemorazione della caduta del muro di Berlino.

Si tratta precisamente della “notte dei cristalli” che rappresenta il primo di tanti altri atti di brutalità, violenza privazione delle libertà da parte del regime nazista e che ha sicuramente segnato, al pari della caduta del muro di Berlino, la storia europea e mondiale.  

Occasione persa quindi, ma siamo certi che il Ministro del MIM avrà altre occasioni ampliare gli spazi di riflessione dei nostri alunni: il 27 gennaio per la giornata della memoria o, meglio ancora, il 25 Aprile per la festa della liberazione dal regime fascista.

Giacomo Limoni