UN PROTOCOLLO NAZIONALE ANTICONTAGIO PER LA SCUOLA

di Ugo Ferrari
Siamo una “comunità di destino solidale”, diceva il filosofo Gustave Thibon, tutti sulla stessa barca, pur se con diversi ruoli, e la attuale pandemia ha mostrato come siamo profondamente legati gli uni agli altri, nonostante la distanza fisica, per cui va affrontato il dualismo tra il rischio misurato dalla scienza e quello percepito dai cittadini. Serve, quindi, una cultura scientifica attenta ai valori umani assieme a una “comunicazione del rischio” rigorosa, trasparente e praticabile. È indispensabile un protocollo anticontagio nazionale con interventi e misure specifiche, chiare, fattive e certe e con la definizione di procedure dettagliate per tutte le scuole, senza lasciare spazio a interpretazioni autonomistiche.
Quali le basi normative per questo protocollo? Sostanzialmente sono l’Accordo del 24 aprile 2020 di carattere trilaterale (impegna anche il Governo come datore di lavoro) e i DPCM 23/03 e 10/04, nonché
l’art. 2087 del CC, che recita: “il datore di lavoro è tenuto ad adottare le misure che secondo le particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei
lavoratori”.
Cosa devono prevedere assolutamente le Linee guida nazionali? Elenchiamo qui sommariamente per punti:
• Distanza sociale (anche riferita alle condizioni di trasporto e all’edilizia scolastica)
• Pulizia e sanificazione
• DPC (protezione collettiva: plexiglas, divisorii) e DPI (protezione individuale: mascherine, guanti)
• Partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori nei singoli istituti
• Fattori di rischio specifico per la scuola
• Esposizione: maggiore difficoltà a mantenere la distanza, vista anche la particolarità dell’utenza
• Prossimità: molte attività non consentono il mantenimento della distanza fisica
• Aggregazione: sono presenti altri soggetti oltre ai lavoratori
• Ri-organizzazione del lavoro per ridurre la contemporaneità (revisione del CCNL)
• Ri-articolazione oraria della frequenza scolastica
• Lavoro agile (per gli amministrativi)
• Ruolo del medico competente: campagna informativa a personale e famiglie
• Regolazione entrata/uscita
• Diagnostica in entrata/uscita (personale, studenti e altri utenti che accedono alla scuola)
• Regolamentazione appalti
• Formazione e aggiornamento
Occorre, da ultimo, la consapevolezza che gli adattamenti necessari e le precauzioni da adottare non sono certamente a costo zero e sono necessari investimenti in termini di personale, di formazione e di infrastrutture e di profilassi.