Sondaggio sulla DAD

Di Stefano Battilana
Presentiamo qui il report dei risultati di un sondaggio, promosso dalle sedi provinciali della Gilda degli Insegnanti di Bologna, Vicenza e Verona, con 10 domande sulla Didattica a Distanza, accessibile, per circa tre settimane, da parte di tutti i docenti italiani, con l’intento di ottenere un feedback sul vissuto della DAD. Le adesioni sono state circa 1800, principalmente dal Nord Italia, ma con un contributo anche del Sud, e quindi il dato finale può risultare significativo. A commento dei grafici che seguono, si possono fare alcune considerazioni interessanti, pur se prevedibili:
1. Prima della DAD non c’era la DAD: circa il 68% del campione non aveva mai praticamente avuto a che fare con la didattica a distanza e complessivamente poco meno del 90 % non la praticava.
2. Si lavora molto di più con la DAD: l’80% del campione sostiene di lavorare molto di più rispetto a prima, con un’evidenza che è sotto gli occhi di tutti.
3 Per il più del 70% dei docenti la DAD non è stata ostacolata dai dirigenti scolastici ma neppure agevolata: in sostanza ci si è dovuti “arrangiare”.
4. Fra il 60 e l’80 % degli studenti, secondo l’opinione dei docenti che hanno risposto, avevano strumentazioni e connessioni adeguate
5. Agli studenti, parola dei docenti appunto, la DAD è piaciuta: più del 75% lo afferma.
6. Il grado di affidabilità della valutazione attraverso la DAD non è alto, solamente un 5% la ritiene assolutamente affidabile.
7. Allo stesso modo i docenti affermano quasi all’80% che la DAD ha avuto un alto gradimento e appoggio da parte delle famiglie.
9. DAD e scuole aperte: solo un terzo dei docenti sarebbe disponibile ad accettare questo sistema, complessivamente la DAD è bocciata a settembre.
10. Da ultimo, a una domanda del tipo “Cosa chiedete o cosa avete chiesto al sindacato?” principalmente la richiesta è stata quella di consulenza e informazione, con un solamente ¼ dei docenti che ha chiesto di diffidare i dirigenti scolastici che avevano avanzato pretese esagerate.