Scuola dell’infanzia: come sarà il rientro a settembre?

La bozza del piano scuola 2020/21, per quanto concerne la scuola dell’infanzia, rinvia inizialmente al documento tecnico del CTS (Comitato Tecnico Scientifico) del 28 maggio 2020 che nello specifico considera,
per lo stesso ordine di scuola, il distanziamento fisico una delle criticità più marcate che dovranno richiedere particolari accorgimenti sia organizzativi che nel comportamento del personale. Il piano scuola 2020/21, al paragrafo “scuola dell’infanzia”, mette in evidenza dal punto di vista pedagogico
la specificità evolutiva dei bambini. In particolare si sofferma sul concetto di “cura” e di “educazione” e sul bisogno che hanno i bambini di contatto, di scambio e di condivisione in un’ottica di accoglienza. Questo punto di vista conferma l’idea di adottare misure particolarmente attente alla garanzia non solo delle prescrizioni sanitarie, ma anche della qualità pedagogica delle relazioni anche considerando caratteristiche dinamiche, evolutive e le metodologie didattiche del contesto scuola infanzia.
Il documento nello specifico pianifica che:
- Il numero degli alunni dovrà essere ridotto;
- Gli alunni della scuola dell’infanzia NON dovranno indossare la mascherina, come peraltro già previsto per i minori di 6 anni di età. Pertanto, non essendo sempre possibile garantire il distanziamento fisico dal bambino, il personale utilizzerà ulteriori dispositivi (es. guanti in nitrile e dispositivi di protezione per occhi, viso e mucose), visierine leggere in sostituzione delle mascherine al fine di rassicurare e mantenere un contatto ravvicinato con i bambini.
- Dovrà essere ridotta al minimo la presenza di genitori o loro delegati nei locali della scuola se non strettamente necessari.
- L’orario di ingresso e di uscita dei bambini, dovrà avvenire in una fascia oraria e concordata con i genitori.
- Non sarà consentito portare giocattoli, o oggetti da casa, mentre quelli presenti a scuola dovranno essere costantemente igienizzati.
- L’organizzazione delle attività didattiche dovrà prevedere la valorizzazione e l’impiego di tutti gli spazi, interni ed esterni, favorendo l’utilizzo di spazi aperti (quando possibile).
- L’organizzazione della giornata educativa dovrà essere serena nel rispetto dei tempi di apprendimento dei bambini.
- Vanno previsti momenti riservati di ascolto e di primo ambientamento per i bambini nuovi iscritti e i loro genitori.
- Gli spazi e gli ambienti di apprendimento andranno riprogettati al fine di garantire relazione e gioco.
- La refezione scolastica, atteso il ruolo sociale ed educativo che la connota come esperienza di valorizzazione e crescita costante delle autonomie dei bambini, sarà espletata, favorendo i pasti in monoporzione, valutando la possibilità di fruizione in due o più turni, in relazione alla dimensione degli spazi, o comunque all’interno dell’aula didattica che sarà opportunamente igienizzata ed areata prima e dopo.
Si attendono ovviamente ulteriori elementi di azione, anche se si ritengono inutili, in quanto la specificità di ogni scuola e di utenza non può essere generalizzata da regole definite a livello ministeriale, ma da regole di buon senso che possano scaturire da linee guida sanitarie.