Ritorno a scuola, l’esempio francese e le regole delle regioni

Ritorno a scuola, l’esempio francese e le regole delle regioni
il ministro dell’Education Nationale Jean-Michel Blanquer annuncia una sperimentazione che farebbe cadere il tabù del metro di distanza

In attesa che il ministero dell’Istruzione pubblichi le linee guida che dovrebbero regolare il ritorno a scuola nel mese di settembre, il resto del mondo si muove.

La sperimentazione francese

Il ministro dell’Education Nationale Jean-Michel Blanquer ha annunciato in questi giorni una sperimentazione che potrebbe far cadere il tabù del distanziamento sociale. Nelle scuole che non hanno spazi sufficienti si potranno ridurre le distanze tra i banchi a patto di far indossare la mascherina agli studenti.

Linee guida per la riapertura

Una fuga in avanti che sta andando a braccetto con la proposta della conferenza delle regioni. Le ha divulgate il governatore del Veneto Luca Zaia alla vigilia della riunione con la ministra Azzolina per decidere quando si inizierà a scuola.

Mascherina solo negli spazi comuni

Secondo le linee guida proposte da Zaia, e condivise anche dagli altri governatori, gli studenti non dovrebbero portare la mascherina in classe, ma solo se si muovono negli spazi comuni, visto che, come spiega la sua assessora all’Istruzione Elena Donazzan “già nei ristoranti fanno così”. Regioni e ministero la pensano diversamente sulla misurazione delle febbre, i governatori la vorrebbero mentre gli esperti del ministero sarebbero contrari per non creare assembramenti all’ingresso.

Infine ci sarebbero tre scenari – l’ultimo è quello della didattica a distanza – a seconda di quella che farà il Covid19.

Roberto Bosio

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