Ripartenza scuola, per i sindacati servono investimenti non parole

Ripartenza scuola, per i sindacati servono investimenti non parole

La videoconferenza dei cinque sindacati rappresentativi (Oltre alla Gilda, Cgil, Cisl, Uil e Snals) è ruotata attorno a due temi. Il primo sono gli investimenti necessari a far ripartire la scuola. Secondo Maddalena Gissi della Cisl, “Tre miliardi di euro, la cifra che circola, servono solo per pagare le supplenze per dieci mesi se fai lo sdoppiamento di infanzia e primaria”, mentre per la segretaria dello Snals, Elvira Serafini “per riaprire infanzia e superiori sono necessari cinque miliardi e mezzo”.

E questi investimenti coprirebbero solo una parte dei problemi. La task force creata dalla ministra ha parlato, ad esempio, di controlli della temperatura per studenti e personale della scuola. E come spiega Rino Di Meglio della Gilda: “Lo sa la ministra che un termoscanner costa migliaia di euro e che gli istituti scolastici in Italia sono 42.600? Forse non lo sa ed è giunta l’ora che ci rivolgiamo direttamente al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte”.

L’altro leit motiv della conferenza sono stati gli attacchi continui alla ministra: servono investimenti, per far ripartire la scuola, “non una ministra che cambia opinione ogni ventiquattr’ore” (Francesco Sinopoli, Cgil scuola), “C’è un ministro il cui unico piano è quello di escludere i sindacati. In tutti i settori si fanno accordi, non nell’istruzione. La gestione degli orari va lasciata alle singole scuole, autonome. E i concorsi in estate più gli spostamenti di centomila docenti in mobilità più la ripartenza più i centri estivi garantiranno il caos a settembre. Servirebbe fare meno movimenti possibili, qui si sta amministrando senza alcuna logica. Non ci piacciono i pieni poteri della Azzolina, tanto più perché sono stati assegnati a una ministra che non sa dove ci porta. Ha paura del confronto perché non ha idee e approfitta di un sindacato che, per la pandemia, non si può mobilitare” (Pino Turi, Uil scuola), mentre la segretaria della Cisl chiede un commissario per la scuola e la ripartenza a settembre, qualcuno “che conosca la materia”.

Ai tempi del Covid non ci può essere una mobilitazione, e quindi per ora i sindacati rappresentativi intendono lanciare una campagna di videoassemblee sulle decisioni della ministra per il 13 maggio.

Roberto Bosio

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