Proposta di regolamentazione delle buone pratiche della Dad nell’Emergenza Covid-19

a cura del prof. Gianni Calò
NO ALLE CATTIVE PRATICHE | SI ALLE BUONE PRATICHE |
NO alla “Piattaforma unica”, o “di Regime” – rifiutare l’utilizzo imposto dal D.S. di una piattaforma internet comune a tutto l’istituto per l’espletamento della DaD. | SI a siti personali o cloud personali dei docenti, ai sensi degli articoli della Costituzione Italiana: art.33 (libertà di metodo e di insegnamento) e art.21 (libertà di manifestare il proprio pensiero con ogni mezzo di diffusione). |
NO alla “lezione in video” perché, tranne per alcune discipline di insegnamento che necessitano di disegni, schemi, grafici da disegnare alla lavagna, non è di alcun giovamento per i discenti contemplare sullo schermo del computer i volti dei loro prof., anzi è un ottimo modo per farli distrarre dai contenuti da apprendere. | SI alla lezione in audio soltanto, perché tanto la “Lectio Magistralis”, quanto la “Lezione Laboratoriale” necessitano che lo studente legga i testi sul manuale, esegua gli esercizi e lo faccia sotto l’autorevole guida della VOCE del proprio insegnante. |
NO alla diretta in collegamento su qualunque piattaforma (Skype, Meet, Zoom, ecc.) perché così il D.S. può imporre obblighi di rilevazione e trascrizione delle assenze degli alunni sul Registro Elettronico, ma ciò provoca rischio contenziosi perché gli assenti possono avere mille ragioni: i genitori devono dare la priorità al loro “smart-working”; la connessione è in ADSL e quindi è instabile; il router del prof. è lento e la connessione si interrompe continuamente; lo studente ha un solo computer e se lo contende tra fratelli e sorelle; ecc. La diretta video spende “l’ora di lezione” al 90% su difficoltà tecniche e al 10% su trasmissione di contenuti di insegnamento. E’ uno stress per tutti, docenti e studenti ed è quasi del tutto inefficace alla trasmissione dei Saperi. | SI alle lezioni audio-registrate e al loro successivo upload sul cloud del prof. per download e ascolto in orari differiti a scelta degli studenti. L’audio-registrazione della lezione può durare fino a 60 minuti; è semplice da realizzare, basta uno smartphone; “pesa” pochi megabytes (in formato “m4a” un’ora di audio ha una dimensione di 65 megabytes); l’upload si esegue in 16 minuti via ADSL e in 5 minuti col Router a Fibra Ottica. Lo studente può effettuare il download usando la “URL” (postata dal prof. sul proprio sito o blog) quando vuole e la lezione può essere ascoltata off-line, in tempi differiti, usando lo smartphone con le cuffie in tempi e luoghi decisi dallo studente. Nessuno può trincerarsi dietro scuse tecniche. Chi non segue, ha deciso che non vuole studiare. |
NO al bombardamento sugli studenti di una mole immensa di compiti “per casa” perché è totalmente insensato: Con una diretta- video che si interrompe continuamente come fare a “interrogare” tutti gli alunni? Come correggere gli errori di ciascuno se la ricezione è frammentaria e disturbata? Come rincorrere chi, con un motivo o con l’altro “sfugge” alla connessione per i motivi di cui al punto precedente? A che serve stressare gli studenti che sono già reclusi da un mese e chissà quando | SI a dare esempi di svolgimento degli esercizi durante i 60 minuti di audio-lezione registrata, lasciando spazi di silenzio per lo svolgimento, e fornendo soluzioni “tipo” a fine lezione. Così che la lezione sia davvero proficua perché lo studente potrà a sua volta auto-registrare la sua voce mentre parla negli spazi di silenzio, e potrà autonomamente confrontare la propria ipotesi di soluzione con la soluzione fornita dalla voce dell’insegnante nello stesso file audio al termine dell’ora di lezione Semmai, per una eventuale valutazione formativa successiva, possono essere assegnati due o tre esercizi più creativi e cognitivi, meno strutturali, che lo studente può eseguire registrandoli in audio col proprio smartphone per poi inviare i file audio all’indirizzo email del docente, il quale li correggerà mettendo il file audio in play durante la registrazione della nuova ora di lezione e consentendo alla performance di ogni studente di essere partecipata dall’intera classe che ascolterà (sempre in audio e in differita) quella lezione in tempi successivi. |
NO alla trasmissione di materiali didattici integrativi, schemi, ricerche, file pdf a meno che non fossero già previsti nella programmazione di ottobre. La “DaD” non deve diventare una “riserva di caccia” con licenza di sparare sugli studenti come fossero “animali in cattività”. Gli schemi e/o gli approfondimenti devono essere di sostegno e supporto alle spiegazioni orali degli insegnanti, non devono diventare l’esibizionistica fiera delle capacità redazionali degli insegnanti che vogliono atteggiarsi a docenti universitari, immaginando di essere “seguiti” e “giudicati” dai genitori degli alunni. | SI alla redazione da parte del docente di elementari schemi sinottici sulle regole grammaticali, tabelle di storia o geografia, meccanismi di regole matematiche, ecc., ad integrazione dei libri di testo regolarmente adottati. Ci sono i libri di testo. In molti casi li abbiamo adottati noi, e se ce li hanno imposti i nostri colleghi, abbiamo dovuto adattarci ad usarli. I nostri materiali integrativi devono essere semplificativi delle nostre spiegazioni, non pletoriche ricerche universitarie con il velleitario e malcelato obiettivo di fare bella figura di fronte ai colleghi, ai genitori degli alunni e al D.S. La “DaD” non è il palcoscenico del Festival di Sanremo! |
NO a qualunque forma di valutazione delle conoscenze, competenze e abilità degli studenti. Se si vuole una valutazione a distanza, nel malaugurato caso in cui l’emergenza pandemica del “Coronavirus-19” non si esaurisse prima della fine dell’anno scolastico, dovrà essere il Ministero dell’Istruzione ad assumersi la responsabilità di emanare precise direttive in merito. Ogni soggettiva decisione degli insegnanti li può esporre ad una marea di contenziosi. | SI alle correzioni, durante le audio- lezioni, degli elaborati degli studenti, mettendo in play le loro produzioni registrate, per poi poter procedere ad un giudizio formativo su impegno, interesse, partecipazione di ogni singolo alunno. Fare ascoltare nella successiva ora di lezione i file audio ricevuti dagli alunni via mail, correggendo eventuali errori commessi, e consentendo a tutti di mettere in comune nel gruppo-classe, ancorché non “in diretta”, ma in tempi differiti, le proprie ipotesi nello svolgimento dei (pochi) esercizi assegnati (privilegiando esercizi a soluzione aperta e divergente, così da poter capitalizzare risultati diversificati). |
NO al concetto di “obbligatorietà” della DaD, o al suo aggancio rigoroso all’orario di servizio. Considerando l’ipertrofica dilatazione dei tempi dedicati al servizio professionale di docenza “a distanza”, il consumo delleapparecchiature personali, della prop ria connessione telefonica, ecc. i D.S. non hanno alcun diritto di imporre unità orarie di 60 minuti, e tantomeno il rispetto dell’orario scolastico di ogni docente. A maggior ragione si dovrebbe rifuggire da ogni forma di “lezione in diretta”. | SI al concetto di “volontarietà” della DaD, con il rispetto e la gratitudine massima verso i docenti che hanno scelto di adottarla. La lezione audio-registrata può essere effettuata rispettando il regolare orario scolastico dei singoli docenti oppure no. Non essendo in diretta, ma postata sul cloud per essere scaricata e fruita in orari flessibilmente decisi da ogni singolo alunno, il docente deve essere lasciato libero di registrare la sua lezione in tempi compatibili con le sue proprie esigenze umane e famigliari, oltreché afferenti alla disponibilità delle apparecchiature info-telematiche della propria famiglia. |
NO a qualsivoglia obbligo di firma sul registro elettronico, ovvero di compilazione dei campi afferenti l’”argomento delle lezioni”. La Didattica a Distanza è una nobile forma di volontariato per il quale, in mancanza di qualsivoglia obbligo contrattuale in capo ad ogni Docente, la pretesa di adempimenti di natura burocratica non solo sarebbe del tutto illecita ed illegittima, ma rappresenterebbe una vera e propria offesa nei confronti del senso di responsabilità che quasi tutti gli insegnanti stanno dimostrando col loro immenso impegno in questi drammatici giorni di pandemia mondiale. | SI a lasciare libero il docente, se crede, di firmare l’ora di lezione sul registro elettronico, anche per poter compilare i campi afferenti l’”argomento delle lezioni” e non soltanto i campi afferenti l’”assegnazione dei compiti per casa”. Chi si impegna facendo lezione, nei modi e nei tempi i più diversificati e nel rispetto della propria libertà di parola, metodo ed insegnamento sanciti dalla Costituzione Italiana, sta impiegando il proprio tempo domiciliare per erogare un prezioso servizio pubblico con mezzi e strumenti privati. Chi decide di firmare e compilare il registro elettronico non commette alcun illecito amministrativo, giacché la firma certifica la prestazione professionale, non già la presenza a scuola, peraltro inibita da ben due DPCM! |