Moduli orari da 50 minuti, Azzolina: nessuno vuole penalizzare studenti. I dubbi sulla legittimità restano!

Moduli orari da 50 minuti, Azzolina: nessuno vuole penalizzare studenti. I dubbi sulla legittimità restano!

Dopo le numerose polemiche sul tempo scuola, il ministro Azzolina in un’intervista al Fatto a chiarito che: “Nessuno vuole penalizzare gli studenti. Le scuole stanno lavorando tanto e bene, alcune potrebbero decidere di portare l’unità oraria da 60 a 50 minuti per avere maggior flessibilità organizzativa. Ma quei 10 minuti vengono recuperati, ‘restituiti’ agli studenti. Il monte orario non cambia. È una norma già esistente: quando ero docente, nella mia scuola, lo facevamo e il tempo da restituire lo impiegavamo per fare lezione agli studenti in difficoltà.”

La polemica è nata dal fatto che tra le linee guida per l’avvio del prossimo anno scolastico si parla di flessibilità oraria e di moduli anche di 40 minuti, che hanno fatto insorgere sindacati e associazioni studentesche.

Ovviamente il carico di recupero da parte dei docenti, nell’ipotesi prospettata dal ministro Azzolina diventerebbe notevole e nell’attuale situazione non facile da svolgere. Se infatti ci riferiamo ad un docente di scuola secondaria, dieci minuti a modulo equivalgono a ben 180 minuti a settimana, cioè ben 3 h. In un anno scolastico abbiamo circa 33 settimane di lezione, quindi ogni docente si troverebbe a recuperare 99 h di lezione. Situazione amplificata per la scuola primaria e quella dell’infanzia.

Restano i dubbi però sulla legittimità di tale recupero. Infatti la norma è abbastanza chiara.

Le ore si recuperano quindi solo quando c’è una motivazione didattica, infatti l’art. 28 comma 7 del  CCNL 2006/2009 dice:

“Al di fuori dei casi previsti dal comma successivo, qualunque riduzione della durata dell’unità oraria di lezione ne comporta il recupero nell’ambito delle attività didattiche programmate dall’istituzione scolastica. La relativa delibera è assunta dal collegio dei docenti”

I minuti del modulo orario ridotto non si recuperano se la scelta è indipendente dalla volontà dei docenti ed è determinata da situazioni estranee alla didattica, quali appunto potrebbe essere l’emergenza “Coronavirus”. L’art. art. 28 comma 8 del  CCNL 2006/2009 infatti recita:

“Per quanto attiene la riduzione dell’ora di lezione per cause di forza maggiore determinate da motivi estranei alla didattica, la materia resta regolata dalle circolari ministeriali n. 243 del 22.9.1979 e n.192 del 3.7.1980 nonché dalle ulteriori circolari in materia che le hanno confermate. La relativa delibera è assunta dal consiglio di circolo o d’istituto”

Guido Ferrari

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