La scuola è una priorità, manifestazioni in tutta Italia il 23 maggio

Un gruppo di insegnanti, studenti, genitori, educatrici, manifesterà il 23 maggio in piazza nelle principali città italiane a favore della scuola
Il comitato – qualcuno lo chiama coordinamento – “Priorità alla scuola” ha organizzato per sabato 23 maggio alle 15.30 una manifestazione nelle principali città italiane (ovviamente nel rispetto delle distanze di sicurezza).
Chi manifesta
Il punto di partenza può essere rappresentato da una lettera alla Ministra Lucia Azzolina, pubblicata il 16 aprile, che chiedeva risposte sul destino di 8, 4 milioni di studenti. L’appello che lanciava non ha ricevuto risposta , ma ha contribuito ad aprire uno spazio di confronto e di auto-organizzazione che ha riunito insegnanti, studenti e genitori, tutti concordi nel rilevare l'”inadeguatezza dell’insegnamento a distanza”, e “che il primo risultato della didattica a distanza è confermare e approfondire le distanze sociali economiche e culturali”.
Perché manifestano?
I manifestanti hanno un obiettivo immediato: “che le scuole siano aperte a settembre, in continuità e in sicurezza”, quindi stop a lezioni online e no all’ipotesi di turni. Ma tra le richieste, che riguardano tutto il comparto dai nidi alle superiori, ci sono anche “più spazi consegnati a scuole e studenti, più educazione all’aperto, più insegnanti, assunzione precari, più personale ata”.
Il tam tam della rete
Per sapere in quali piazze ci si riunirà per manifestare – con slogan come “Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza” – c’è questa pagina Facebook.
La manifestazione è solo una parte del percorso che tanti stanno facendo. Come racconta Secondo Giovanni Castagno, istruttore sportivo e membro dell’associazione di genitori della scuola Di Donato di Roma “Come genitori ci stiamo muovendo già a livello territoriale”. E ancora “Abbiamo fatto un’assemblea con oltre 50 associazioni lo scorso sabato, e ieri un’audizione alla regione Lazio con le consigliere Bonafoni e Lombardi. Si discute di spazi, mappature territoriali e progettazione della didattica outdoor. Se aspettiamo che si muovano i vertici ministeriali a settembre ci ritroviamo esattamente come adesso, cioè impossibilitati a ricominciare”.