Il libro di Vannacci e l’educazione civica (sembra un abbinamento impossibile ma non è così)

La notizia in sé è una non notizia, una docente di lettere del liceo scientifico “Francesco Ribezzo” di Francavilla Fontana – è in provincia di Brindisi – ha deciso di leggere il libro del generale Vannacci nelle lezioni di Educazione Civica.
Non approfondire mai
Il senatore di Italia Viva Ivan Scalfarotto, ha subito utilizzato quanto sapeva per annunciare un’interrogazione parlamentare al ministro Valditara, “anche per capire se qui non si stia violando l’art. 604 Del codice penale che punisce con la reclusione fino ad un anno e sei mesi, o con la multa fino a 6.000 euro, chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico”.
Perché è stato scelto il libro di Vannacci?
Per capire la scelta di fare lezioni di Educazione Civica sul libro del generale, c’è voluta l’internvista del giornalista Alessandro Milan su Radio24 alla Dirigente Scolastica della scuola – si chiama Giuseppina Pagano.
“Sembra che il solo toccare quel libro ci abbia trasformati tutti in omofobi e sessisti, quando in realtà l’impegno che questo liceo in tutti questi anni ha profuso sui diritti umani, sulla Costituzione e su altri temi va in direzione contraria a quella espressa nel libro di Vannacci”.
“Andare a fondo di questo libro di Vannacci è proprio quello che la professoressa Schiavone ha cercato di fare senza lasciare da soli i ragazzi”. Ha cercato “di smontare le tesi del libro insieme ai ragazzi e poi accompagnarlo nell’apposito cestino. Siamo nella correttezza didattica di una docente che guida i suoi studenti a verificare le fonti di quel libro, a capire che non sono attendibili, a valutare il modo in cui è stato scritto, visto che non ha nessuno stile particolare. Ma se non lo fa la scuola, chi deve fare questo lavoro di discussione su un libro?”.