Il Coronavirus ha fatto comprendere quanto importante sia la scuola

I LETTORI CI SCRIVONO
Nella scuola la confusione regna sovrana, aggravata dall’improvvisazione sia della ministra Azzolina (che ha dimostrato i suoi limiti professionali, caratteriali, organizzativi) sia dei funzionari ministeriali, che pensano di poter gestire la scuola come si può gestire un qualsiasi luogo di lavoro fatto solo di numeri e turni di lavoro, sia da uno dei sindacati dei DS, affetto dal delirio di onnipotenza che vorrebbe pieni poteri alla faccia della normativa scolastica in materia di organi collegiali e del CCNL vigente, sia da molti docenti, che vittime consenzienti, per quieto vivere, per scarsa capacita di far affermare i propri diritti, per dedizione alla professione ed agli alunni, accettano tutto passivamente, fatto sta, che per una serie di concause oggi la scuola, aggravata dal coronavirus, è diventato un luogo invivibile.
Nessuno ha la soluzione in mano, nessuno può vantare la risoluzione dei problemi precostituiti, ma certamente una maggiore attenzione ed un maggior dialogo con i soggetti che tutti i giorni vivono la scuola professionalmente e non da funzionari apicali messi a gestire la scuola senza le competenze specifiche ma per carrierismo organizzato dal politico di turno, sarebbe gradito.
Si dice che negli ultimi 20 anni a dirigere il MI non ci siano stati ministri capaci e competenti (Moratti, Gelmini, Fioroni, Giannini, Bussetti) ed è vero, ma questo non perché non ce ne siano, ma credo perché alla politica ed ai nostri politicanti non interessa niente della scuola.
Non è un settore vitale della società.
Gli interessi capitalistici, della finanza, delle grandi lobby dei potentati mondiali, sono rivolte a creare strutture verticistiche assoggettate al consumismo di un popolo caprone e succube che deve solo produrre e consumare allargando il divario tra chi ha tutto, i ricchi, ed i sempre più poveri, il popolo la grande massa di diseredati. E pensare che questi ultimi alla fine quando vanno a votare, in un comportamento masochistico, li legittimano pure con il loro consenso.
All’analisi spicciola sopra descritta si aggiunga lo scarso interesse dato al docente dalle famiglie, dai genitori, che non educano i figli al rispetto dei loro insegnanti ma che anzi li affiancano se questi si permettono di chiedere correttamente la giusta attenzione e partecipazione alle attività scolastiche.
Il coronavirus ha devastato una società che adesso cerca di risollevarsi, però qualche cosa di buono lo ha fatto, ha fatto comprendere quanto sia importante la scuola come luogo di aggregazione e di trasmissione del sapere, quanto sia importante il ruolo dell’insegnante e quale è la funzione che svolge.
Facciamone tesoro per il futuro, non distruggiamo tutto del vecchio modo di fare scuola, ed aggiungiamo le nuove esperienze acquisite in questi periodi che sono stati per certi versi anche frustranti ma sicuramente hanno lasciato delle esperienze positive.
Antonino Tindiglia