Fioramonti: “La scuola di plexiglass”

Fioramonti: “La scuola di plexiglass”

Dure le parole dell’ex Ministro Fioramonti nei confronti del governo e dell’Azzolina rispetto a quanto deciso per l’avvio a settembre del nuovo anno scolastico “Prima se ne sono usciti coi doppi turni, ma poi hanno cambiato idea. Poi con le classi alternate (metà in presenza e metà a distanza), ma anche su quello hanno fatto un passo indietro. Adesso questa trovata del plexiglass (soldi buttati), ma cambieranno idea: perché la Scuola è un luogo di socialità, non una cabina telefonica.” Fioramonti è critico soprattutto per i continui cambi di rotta che lasciano nell’incertezza:

Ripensamenti su ripensamenti, ritardi su ritardi, per non fare l’unica cosa che serve: cioè cominciare ad allestire la ‘scuola di prossimità’, che poi ci sarà utile anche dopo la pandemia.” Per l’ex ministro l’unica soluzione è avere classi meno numerose

Ne ho già parlato più volte in dettaglio: classi con max 10/15 studenti, in piccoli plessi distribuiti sul territorio (riaprendo subito tutte le scuole chiuse per la norma folle sul dimensionamento), coinvolgendo enti locali, terzo settore ed educatori. E assumendo altri 100 mila addetti, anche a tempo determinato, tra insegnanti ed amministratori (oltre a quelli già a concorso, da mettere in ruolo il prima possibile).” – Continua –

Costo? 3 miliardi di euro, per costruire una Scuola migliore, che ogni giorno serve oltre 8 milioni di bambini e bambine, ragazzi e ragazze, ed ha quasi un milione di lavoratori diretti. 3 miliardi: la stessa cifra che abbiamo destinato, senza battere ciglio, all’ennesimo tentativo di salvare Alitalia (che ha 20 mila dipendenti). Una bella differenza. Ma questo lo sapevamo.

Guido Ferrari

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