Dov’è la comunicazione per passare alla nuova mail istituzionale @posta.istruzione.it?

Dov’è la comunicazione per passare alla nuova mail istituzionale @posta.istruzione.it?

Molti possessori della mail @istruzione.it stanno segnalando alla nostra redazione la mancata ricezione della mail del Ministero che informa l’avvio della procedura di cambio del dominio @istruzione.it al nuovo dominio @posta.istruzione.it.
Si tratta solo di attendere, moto probabilmente, visto l’elevato numero di utenze… ma sarà veramente questo il motivo?


Nel frattempo ci segnalano che il personale che non utilizzava da tempo la mail @istruzione.it, sta ricevendo, paradossalmente sulla stessa mail, un invito ad accedere pena la disattivazione della stessa da parte del gestore.
Inoltre al momento su istanze on line/altri servizi risulta scomparso il banner che permetteva in autonomia di creare e attivare la mail @istruzione.it.

Fa discutere anche la questione che il Ministero non abbia chiesto, in materia di trattamento dei dati personali, il consenso esplicito degli interessati.
Il GDPR (regolamento europeo per la protezione dei dati personali) definisce in modo inequivocabile il consenso come una “qualsiasi manifestazione di volontà libera, specifica, informata e inequivocabile dell’interessato, con la quale lo stesso manifesta il proprio assenso, mediante dichiarazione o azione positiva inequivocabile, che i dati personali che lo riguardano siano oggetto di trattamento”.
Ovviamente se cambia il soggetto che tratta il dato o l’ambiente entro il quale si muove il dato, il soggetto ne deve essere informato e quindi essere messo nella condizione di esprimere un eventuale nuovo consenso o di revocare quello precedente.
La natura commerciale di Aruba, è evidente, rappresenta oggettivamente un rischio, favorendo potenziali deviazioni, sarebbe stato corretto da parte del Ministero rendere noto il contratto stipulato con Aruba, affinchè fosse chiaro l’utilizzo limitato, da parte del fornitore, al solo trattamento dell’indirizzo di posta e non allargato ad altri dati eventualmente in possesso dall’Amministrazione.
Potrebbe essere questo il motivo delle mail non ricevute dagli utenti ovvero la volontà di correre ai ripari da parte del Ministero?

Giuseppe de Tullio

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