Concorso sostegno, per Pittoni ci sono profili di illegittimità

Il Presidente della Commissione Cultura del Senato Mario Pittoni espone il suo punto di vista sull’emendamento al decreto scuola dell’onorevole M5S Luisa Angrisani che introdurrebbe il concorso sul sostegno. Secondo il senatore leghista si tratterebbe di un “pastrocchio” per i seguenti motivi:
- come tutte le norme che prevedono un incremento della spesa pubblica (i vincitori del concorso verrebbero assunti a tempo indeterminato) manca l’indicazione dei “posti messi a concorso” e “la legge vieta di bandirne a posti zero proprio perché va indicata con precisione la copertura finanziaria” – che invece mancherebbe per il concorso sul sostegno;
- manca la “causale che dà diritto a parteciparvi; solo di sfuggita si ricorda che la causale può riferirsi al riconoscimento della professionalità acquisita”;
- l’emendamento violerebbe anche “il principio costituzionale di libertà, poiché limita la partecipazione a soggetti che ne avrebbero pieno titolo, con l’unico ‘difetto’ di aver superato una precedente selezione o di essere inseriti nelle Gae”;
- “lede inoltre il principio costituzionale di uguaglianza, perché si rivolge solo a una categoria di insegnanti (pur meritoria) relegando gli altri alle procedure ordinarie, come non fossero meritevoli di adeguata tutela giuridica in un momento così grave”;
- “un ulteriore profilo di illegittimità si ravvisa, infine, dove si parla di ‘aggiornamenti biennali del punteggio’ (procedura prevista solo per graduatorie ad esaurimento o di istituto, non per quelle di merito dei concorsi) e ‘integrazione delle precedenti graduatorie di merito’ da una nuova procedura.
Per riassumere, l’emendamento che introdurrebbe il concorso sul sostegno calpesterebbe “i più elementari principi dell’ordinamento giuridico”.