Azzolina: tutti contro, prossima la sostituzione?
di Guido Ferrari
L’operato del Ministro Azzolina sta praticamente scontentando tutti: maggioranza, opposizione, famiglie, organizzazioni sindacali, ma anche medici e virologi. Dato per scontato che le opposizioni la attacchino, anche nella maggioranza le acque non sembrano calme e sembra che al primo rimpasto, uno dei ministri a poter saltare sia proprio Lucia Azzolina. Aspre sono state le critiche dopo l’intervento a “L’intervista” di Maria Lucia Latella su Sky tg24. Durissima è stata Forza Italia con Maria Stella Gelmini che accusa il ministro di aver abbandonato le famiglie. Stesse critiche giungono dall’Aprea e sul fronte leghista, ormai quotidianamente, ci sono attacchi del senatore Pittoni. L’uscita televisiva di ieri però non è stata molto apprezzata anche dalle forze che sostengono il governo. Quasi unanimi le critiche di tutti i partiti di maggioranza, fatta eccezione per il M5S, il solo a difendere la Azzolina. Alcuni membri di Italia Viva, accusano il ministro di intervenire molto in televisione con dichiarazioni continue, scavalcando il ruolo istituzionale del parlamento, ma anche numerosi parlamentari di PD e Leu hanno esternato contro la Azzolina.
A questo si aggiungono le continue critiche da parte dei sindacati FLC CGIL, CISL FSUR, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA UNAMS, che con continui comunicati, contestano al ministro la mancanza di dialogo, l’aver scavalcato tutti i tavoli sindacali, ignorando le istanze dei docenti. Più morbida sembra invece la posizione dell’Anief, sindacato di cui il ministro è stata dirigente.
Da martedì 5 maggio ripartirà la discussione, in VII commissione al Senato, degli emendamenti al concorso straordinario, ma anche si affronterà la questione delle graduatorie di istituto e degli organici. Potrebbero esserci sorprese soprattutto se si dovessero creare maggioranze trasversali, il cui unico elemento di unione è il mettere in dubbio l’operato del ministro. In particolare sembra che, proprio il Pd, forse memore degli errori commessi con la legge 107/2015, voglia la sostituzione del ministro e una ripresa del dialogo con le parti sociali.