Ascani: “Per la scuola tre scenari in base al trend del virus”

Ascani: “Per la scuola tre scenari in base al trend del virus”

Come sarà il ritorno a scuola a settembre. Secondo la viceministra dell’Istruzione Anna Ascani – citiamo le dichiarazioni fatte a Sky TG24 -: “insieme al comitato stiamo immaginando tre differenti scenari a seconda dell’andamento dell’epidemia. Tutti questi scenari tengono conto che gli ordini di scuola non sono tutti uguali, in particolare i bambini più piccoli hanno assolutamente bisogno di recuperare una relazione in presenza”.

“Quindi nella scuola primaria e nella secondaria di primo grado, tradotto elementari e medie” – probabilmente si è dimentica di inserire la scuola dell’infanzia, ma credo vada considerata anch’essa – “noi immaginiamo di poter avere la scuola in presenza. Naturalmente riducendo i gruppi classe, quindi per esempio facendo in modo che una classe sia divisa in due, ma moltiplicando le attività che si fanno, aggiungendo, cioè, ai curricula tradizionali più musica, arte, sport, creatività digitale e laboratori. Utilizzando per questo altri spazi che stiamo individuando insieme agli enti locali”.

Per la scuola superiore il discorso dovrebbe essere diverso: “Per quelli un po’ più grandi che si gestiscono meglio anche da soli, prevediamo che una parte dell’attività sia comunque fatta in presenza, perché anche loro hanno bisogno di rientrare a scuola, però molto probabilmente in questo caso la didattica a distanza continuerà ad essere una parte del loro curriculum. L’attività in presenza sarà di meno rispetto al passato e sarà integrata con la didattica a distanza, che soprattutto nelle scuole secondarie di secondo grado ha funzionato meglio”.

Con quali risorse si intende arrivare a questo risultato? “Ci stiamo confrontando anche con il ministero dell’Economia per capire in che misura noi potremo contare su un ampliamento di organico. Avremo sicuramente bisogno di professionalità specializzate per le nuove attività. Naturalmente i Comuni hanno anche delle relazioni importanti con enti del Terzo Settore e associazioni che possono farsi carico di un pezzetto di queste attività educative, però per noi conta avere un organico potenziato, perché naturalmente è quello che ci permette di organizzare più attività”. 

Roberto Bosio

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