Graduatorie d’istituto: saranno aggiornate? Tante perplessità

Graduatorie d’istituto: saranno aggiornate? Tante perplessità

In questi giorni si dibatte molto in relazione alla fattibilità o meno dell’aggiornamento delle graduatorie di istituto sulla base delle modifiche introdotte dalla legge 126 approvata con modifiche dalla legge 159 con l’introduzione di graduatorie provinciali che si inseriscono tra le GAE e le vigenti graduatorie di istituto. Le questioni da dirimere sono molteplici e la proposta di prorogare di un anno le attuali graduatorie di istituto, nasce dal timore di non finire le operazioni in tempo utile per il conferimento delle supplenze per il prossimo anno scolastico. Le problematiche da affrontare sono sostanzialmente di tre tipi: normative, tecniche e organizzative.

Da un punto di vista normativo si tratta di modificare l’attuale regolamento sulle supplenze in vigore dal 13 giugno del 2007. Tali modifiche prevedono un iter legislativo complesso e articolato che passa dal Consiglio dei Ministri oltre che dal parere del Consiglio di Stato e dal via libera dalla Corte dei Conti. L’iter può essere velocizzato con la presentazione di un Decreto Ministeriale se, come in questo caso, si tratta di competenze esclusive di un singolo ministero. Ovviamente, il superamento di questo ostacolo spetta al ministro e alle forze politiche che devono accelerare la discussione e l’approvazione del decreto scuola attualmente in discussione in Parlamento eliminando quella parte del decreto che rinvia di un anno l’aggiornamento delle graduatorie e, contemporaneamente, approvare un nuovo regolamento che preveda l’istituzione delle nuove graduatorie provinciali.

Se ciò non avvenisse, qualcuno sta proponendo di procedere lo stesso all’aggiornamento delle attuali graduatorie di istituto rinviando al prossimo anno l’istituzione delle graduatorie di istituto provinciali e le modifiche del regolamento sulle supplenze e, sembra, che questa sarà la soluzione che verrà scelta dal Parlamento.

La seconda problematica afferente all’aggiornamento delle graduatorie di istituto, a prescindere dall’istituzione o meno delle nuove graduatorie provinciali, è prettamente di natura tecnica e tecnologica. L’aggiornamento riguarda docenti inseriti in fasce distinte con tabelle di valutazione distinte, con conseguente diversificazione a livello di programma, ma il fatto di dover limitarsi ad una sola provincia dovrebbe evitare il verificarsi di quelle storture ed errori nati a causa del famigerato algoritmo utilizzato nel piano straordinario di assunzioni previsto dall’altrettanta famigerata legge 107.

Un programma predisposto alla bisogna è già a disposizione dell’amministrazione in quanto la gestione delle graduatorie di istituto viene fatta dalle segreterie che hanno la possibilità di caricare su SIDI i dati relativi ai supplenti che sono in carico alla loro Istituzione Scolastica.

Si tratterebbe quindi semplicemente di modificare l’interfaccia consentendo agli aspiranti docenti di inserire direttamente a sistema i loro titoli di servizio e culturali.

Da un punto di vista tecnico però rimane il problema legato alla piattaforma di Istanze On Line. Le domande previste tra aggiornamenti e nuove inclusioni sono sicuramente di qualche centinaio di migliaia. Se a ciò aggiungiamo l’intenzione di far presentare le domande per la partecipazione ai concorsi ordinari e straordinari con un numero altrettanto elevato di accessi. La paura è che il sistema non regga. Anche qui però la soluzione è banale nella sua semplicità: acquistare un numero di server aggiuntivi in grado di elaborare tutti i dati in maniera efficiente senza mandare in tilt il sistema.

Rimangono le questioni organizzative.

Uno dei problemi principali, amplificato dalla situazione emergenziale attualmente in atto, è legato all’identificazione dei nuovi inserimenti o al recupero delle credenziali di coloro che, pur già inseriti in graduatoria, le hanno perse. Tali procedure prevedono entrambe che l’aspirante supplente si rechi fisicamente presso un’istituzione scolastica per essere identificato ed associato ad un codice personale indispensabile per poter inviare le domande in via telematica. Per ovviare a tale questione, si potrebbe procedere in via provvisoria all’identificazione/riaccreditamento, in via telematica per mezzo dell’invio ad una scuola della propria carta di identità e codice fiscale rimandando in un secondo momento l’eventuale richiesta di riconoscimento de visu. Sarebbe anche opportuno invitare gli interessati a procedere sin da subito in tal senso o a prendere le credenziali SPID.

Tutto ciò, in prospettiva, potrebbe essere superato da procedure di acquisizioni di credenziali identificative uniche valide per qualsivoglia procedimento amministrativo. Altro problema riguarda il necessario controllo delle dichiarazioni. Tale controllo risulta sicuramente complesso, complicato anche dalle diverse tabelle di titolo di accesso all’insegnamento esistenti che vanno applicate a seconda della data del conseguimento del titolo, laurea o diploma che sia. Si tratta quindi di organizzare il lavoro di controllo ottimizzando le risorse umane magari prevedendo un filtro a monte richiedendo ai diretti interessati di inserire nella domanda i crediti universitari o gli esami svolti richiesti per l’inserimento in graduatoria.

Alla luce di quanto esposto, a prescindere dalla fattibilità o meno dell’aggiornamento delle graduatorie, una domanda nasce spontanea: perché non ci hanno pensato prima?

Antonio Antonazzo

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